Quali odori possono essere considerati offensivi? Ecco cosa dice il galateo

La questione degli odori offensivi è da sempre trattata all’interno delle norme di buona educazione e civiltà, tanto da costituire uno dei punti cardine del galateo sia domestico sia sociale. Ogni epoca e cultura ha identificato particolari fragranze e miasmi come sgraditi, non soltanto per motivi igienici, ma anche per rispetto dell’altrui sensibilità. In ambito moderno, il concetto di odore offensivo si è evoluto, abbracciando sia gli odori corporei sia quelli generati da abitudini o scelte personali, come il fumo o l’uso eccessivo di profumi.

Odori sgradevoli secondo il galateo

Nel famoso “Galateo overo de’ costumi” scritto da Giovanni Della Casa nel XVI secolo, uno dei principi fondamentali è il rispetto della piacevolezza della convivenza con gli altri. L’autore ammonisce chiaramente a evitare ogni forma di molestia olfattiva che possa disturbare chi ci sta vicino. Tra questi, troviamo sia odori dovuti a scarsa igiene personale sia quelli provenienti da abbigliamento sporco o cucito male conservato, così come gli odori forti di cibo o bevande ancora sulla persona dopo i pasti. Le regole del bon ton poi si sono evolute, ma questo concetto di base è rimasto invariato: ciascuno è tenuto a non costringere chi gli sta vicino a tollerare miasmi sgraditi, soprattutto nei luoghi chiusi o in occasioni pubbliche.

Secondo l’Associazione Italiana Galateo, la buona educazione consiste “soprattutto nel sapervi vivere con correttezza, stile e educazione”, evitando anche di disturbare con rumori e odori molesti la quiete degli altri. Non si tratta solo di evitare suoni fastidiosi ma anche di limitare qualsiasi fragranza spiacevole che possa essere invasiva per chi ci circonda.

I principali odori offensivi nel vivere sociale

Il galateo moderno e la comune sensibilità individuano una serie di odori che possono essere percepiti come offensivi o inadeguati al contesto:

  • Odore di sudore: È il più frequentemente segnalato, soprattutto se intenso e non mitigato da adeguata igiene personale. La mancata cura del corpo viene letta come segno di disinteresse verso il prossimo.
  • Odore di alito cattivo: Spesso causato da residui di cibo, fumo o scarsa igiene orale, è considerato estremamente sgradevole durante conversazioni ravvicinate, appuntamenti o riunioni di lavoro.
  • Odore di fumo: L’odore di tabacco, impregnato su vestiti, capelli o mani, risulta particolarmente sgradito, soprattutto nei luoghi chiusi o tra non fumatori.
  • Odore di cibo: Persistenze di aromi forti come aglio, cipolla, curry o spezie sulla pelle, abiti o mani sono frequenti oggetto di disagio, soprattutto in ambienti formali o lavorativi.
  • Odore di piedi: Anche questo, correlato spesso a calzature e scarpe poco traspiranti o a una cura non adeguata, viene percepito come particolarmente intollerabile in convivenza ravvicinata o in ambienti chiusi.
  • Odori di animali domestici: Sebbene tollerati in ambito privato, in occasioni sociali e soprattutto sui vestiti, possono risultare motivo di disagio.

Accanto a questi, vi sono anche odori meno tradizionali che, se forti e persistenti, possono diventare motivo di disturbo, come profumi troppo intensi, solventi, deodoranti con fragranze aggressive e altri prodotti chimici personali. Si tratta di casi in cui l’intensità della fragranza, positiva per chi la indossa, può risultare addirittura offensiva per chi si trovi nelle vicinanze, soprattutto in ambienti in cui è richiesta moderazione (luoghi di lavoro, mezzi pubblici, teatri, sale d’attesa).

L’equilibrio fra igiene, fragranze e rispetto

Il moderno galateo invita a trovare un giusto equilibrio tra pulizia personale e sobrietà negli odori. Non si tratta solo di evitare il cattivo odore, ma anche di non eccedere nel coprirlo con fragranze o deodoranti troppo forti che sortiscono il risultato opposto a quello voluto.

Per questo motivo:

  • È consigliabile lavarsi regolarmente e indossare indumenti puliti, scegliendo tessuti che favoriscano la traspirazione.
  • Bisogna moderare l’uso di profumi, deodoranti e lozioni: il profumo deve essere scoperto solo da chi si avvicina a noi, non percepito a distanza.
  • Dopo aver cucinato o mangiato alimenti fortemente odorosi, è buona norma lavarsi le mani e, se necessario, rinfrescare abiti e capelli.
  • Nelle situazioni di convivenza forzata (ad esempio, in ufficio, in viaggio, in un’ascensore) il rispetto degli altri deve venire prima della propria abitudine, anche qualora si considerino “naturali” certi odori personali.

Nella letteratura delle buone maniere, il grado di tolleranza può variare nelle diverse culture e ambienti, ma il principio cardine rimane invariato: “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”.

Odori e sensibilità culturale

L’identificazione di un odore offensivo dipende anche dal contesto culturale e storico. Se in passato fragranze forti erano spesso impiegate per mascherare la mancanza di igiene, oggi la tendenza, specie nei paesi occidentali, è verso la pulizia e la neutralità olfattiva. Non ovunque, però, vi è la stessa percezione: alcune culture asiatiche, ad esempio, utilizzano da secoli oli e spezie profumate considerandole un segno di ospitalità e cura della persona. In altre parti del mondo, invece, è l’assenza totale di odore ciò che viene associato alla pulizia e all’educazione.

Con l’aumentare della sensibilità verso allergie e intolleranze, il galateo moderno sottolinea l’importanza di evitare l’uso di profumi troppo forti in ambienti pubblici, dove potrebbero causare fastidio o vere e proprie reazioni avverse in soggetti sensibili. In questo senso, la nuova etichetta sociale si ispira ai concetti di tolleranza e rispetto della diversità, prediligendo la discrezione.

È interessante notare che anche il galateo, pur regolando tradizionalmente abiti e modi a tavola, oggi dedica grande attenzione agli odori personali, indicando nei dettagli le attenzioni da osservare in ogni situazione sociale. La discrezione olfattiva diventa parte integrante della cura di sé e dell’altro, rientrando a pieno titolo nei comportamenti di buona educazione.

In conclusione, la lista degli odori considerati offensivi secondo il galateo comprende tutte quelle fragranze, naturali o artificiali, che eccedono la soglia della discrezione e del rispetto degli altri. Il principio rimane quello della misura: meglio una sobria pulizia che l’eccesso di copertura con profumi o prodotti fortemente odorosi. Mostrare attenzione nei confronti di questi aspetti significa manifestare rispetto e considerazione per il prossimo, elementi essenziali della convivenza civile.

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