Il lato nascosto delle pulizie in hotel: ecco cosa non igienizzano quasi mai

Nel mondo dell’ospitalità, la pulizia degli hotel viene spesso percepita come uno degli standard fondanti dell’esperienza di viaggio. Tuttavia, esiste un lato poco noto, quasi invisibile, che coinvolge ciò che gli addetti alle pulizie spesso non igienizzano o non igienizzano abbastanza. In moltissimi casi, il comfort dei clienti e la reale sicurezza igienica si basano su mere impressioni di decoro, trascurando aree e oggetti che possono diventare veri e propri nidi di batteri e agenti patogeni. Il tema è di grandissima attualità anche perché, negli ultimi anni, molte strutture alberghiere hanno ridotto la frequenza e la profondità delle pulizie, con l’emergere di nuovi trend e policy aziendali.

Le zone critiche che sfuggono alla disinfezione

Contrariamente a quanto si pensi, le stanze d’albergo non sono sempre sottoposte a una pulizia accurata. Spesso, la priorità viene data alle superfici più visibili, mentre spazi e oggetti meno evidenti vengono trascurati dagli addetti ai lavori. Studi e testimonianze raccolte da viaggiatori e esperti di settore hanno evidenziato diverse “zone grigie” che raramente vengono igienizzate a dovere:

  • Copriletti, coperte e imbottiture dei letti: La biancheria del letto viene generalmente lavata dopo ogni ospite, ma spesso i copriletti decorativi e le coperte pesanti restano al loro posto per settimane, acquisendo polvere, batteri e fluidi corporei.
  • Bicchieri: I bicchieri presenti in camera e nel bagno vengono raramente lavati e, se lo sono, spesso vengono puliti con lo stesso straccio utilizzato per altre superfici, potenzialmente contaminato.
  • Telecomandi: Tra gli oggetti più manipolati dagli ospiti, i telecomandi raramente vengono disinfettati. Diversi studi hanno dimostrato che sono tra gli oggetti più carichi di germi presente in una stanza d’albergo.
  • Maniglie di porte e cassetti, interruttori della luce: Nonostante vengano toccati da ogni ospite, spesso non rientrano nella routine di pulizia quotidiana.
  • Superfici di mobili e comodini: Le pulizie qui si limitano spesso a una passata di straccio, che non basta a eliminare batteri, funghi e virus.
  • Piatti doccia, tende e pareti del bagno: La presenza di muffe, funghi e batteri in queste zone è molto comune. Una pulizia superficiale non è sufficiente a prevenire la proliferazione di agenti nocivi.
  • Pavimenti: Sopratutto nelle aree comuni, pavimenti di hall, ascensori e corridoi sono punti di forte contaminazione e vengono puliti solo con generici detergenti, senza una vera azione disinfettante.
  • Pulsantiere degli ascensori: Frequentemente toccate, queste superfici sono tra le più esposte a germi, ma spesso ignorate nelle pulizie di routine.

Il nuovo trend “meno pulizia” e le cause dietro il fenomeno

Negli ultimi anni, un crescente numero di strutture alberghiere ha adottato policy restrittive sul servizio di pulizia delle camere. Il trend di “non pulire” ogni giorno, inizialmente motivato da emergenze sanitarie e dalla necessità di ridurre i contatti, è rimasto anche nel post-pandemia, spinto da motivi economici e dalla volontà di risparmiare tempo e risorse umane. Anche hotel di fascia alta, compresi noti cinque stelle, hanno ridotto la frequenza con cui effettuano il riassetto generale delle camere e il cambio degli asciugamani.

L’impatto di questa nuova tendenza è duplice: da un lato influisce sulla percezione di qualità del soggiorno, dall’altro espone gli ospiti a rischi maggiori legati alla permanenza di residui organici, batteri e virus negli ambienti. Non sono infrequenti le segnalazioni di briciole lasciate dai clienti precedenti o di superfici condivise non igienizzate da giorni.

Come controllare la pulizia reale di una stanza

Per chi vuole tutelarsi, esistono alcuni accorgimenti utili che consentono di valutare il vero livello di pulizia e igiene all’arrivo in hotel:

  • Ispezionare il bagno: Verificare la presenza di muffe, tracce di umidità o calcare su doccia e pareti. Controllare la pulizia di lavandino e WC fino ai dettagli meno visibili.
  • Controllare polvere e residui: Esaminare comodini, lampade, scrivanie per tracce di sporco, polvere e capelli, segni che indicano una pulizia superficiale.
  • Verificare oggetti ad alto contatto: Esaminare telecomandi, maniglie, interruttori e pulsanti per tracce visibili di residui o impronte. È possibile utilizzare salviette antibatteriche personale per limitare i rischi.
  • Osservare la biancheria: Controllare la freschezza e il profumo delle lenzuola, assicurando che copriletti e coperte non presentino macchie o odori sospetti.
  • Verificare pavimenti e superfici comuni: Uno sguardo attento a hall, ascensori e zone breakfast può rivelare se la struttura rispetta standard di disinfezione elevati anche negli spazi dove transitano tutti i clienti.

La pulizia “fa la differenza” per la reputazione dell’hotel

Da quanto emerso, è evidente che il livello di igiene, reale o percepito, incide profondamente sull’immagine e la reputazione di una struttura alberghiera. Spesso, le aree comuni sono tra le più frequentate e proprio per questo sono i luoghi dove virus e batteri si depositano con maggiore facilità. Sedie, divani, ascensori, porte a vetri e attrezzi della palestra meritano una attenzione che va ben oltre quella data alle camere private. Per evitare una cattiva impressione, è fondamentale che il personale sia formato su procedure approfondite e molto più complete rispetto alle routine tradizionali.

Soluzioni e buone pratiche per viaggiare sicuri

Vista la situazione, i viaggiatori più attenti possono agire autonomamente per limitare i rischi. Le misure consigliate dagli esperti includono l’utilizzo di salviette antibatteriche su superfici ad alto contatto come telecomandi, maniglie e interruttori. Indossare ciabatte o calzini sui pavimenti e portare con sé una fodera personale per il cuscino può aggiungere un ulteriore livello di sicurezza. Per i soggiorni più lunghi, una richiesta diretta alla reception di una pulizia straordinaria, comprensiva di cambio di coperte, è molto utile. Alcuni hotel forniscono anche prodotti disinfettanti nelle aree comuni, un segnale di attenzione verso il benessere dei clienti.

Infine, nell’era della consapevolezza igienica, è utile conoscere la differenza tra pulizia visiva e vera disinfezione. Tanti ambienti dell’hotel appaiono ordinati, ma non necessariamente privi di rischi microbiologici. Adottare misure di prevenzione e pretendere dagli hotel procedure di sanificazione approfondita rappresenta la nuova frontiera per il turismo sicuro e responsabile. Per chi vuole approfondire aspetti microbiologici e ambientali, il termine igiene offre una panoramica completa sulle pratiche scientifiche di protezione della salute negli ambienti condivisi.

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