Ti svegli sempre con la gola infiammata? Potrebbe essere reflusso silente: ecco i sintomi nascosti

Svegliarsi spesso con gola infiammata o irritata è un disturbo che può apparire banale, ma nasconde talvolta cause profonde e poco riconosciute. Oltre agli agenti irritanti o alle comuni infezioni virali, una delle cause meno evidenti è il reflusso silente, fenomeno sempre più studiato che può provocare sintomi sfumati e difficili da collegare alla malattia, con impatto sulla qualità della vita.

Quando la gola infiammata è più di una semplice irritazione

Le cause più frequenti di gola irritata al risveglio sono rappresentate dai virus delle vie respiratorie, come quelli del raffreddore o dell’influenza. Queste infezioni possono manifestarsi con mal di gola, febbre, cefalea, dolori diffusi e all’ingrossamento dei linfonodi cervicali. Esistono però numerosi altri rischi: il fumo, la polvere, l’aria secca, o la respirazione prevalentemente orale dovuta a naso chiuso. Quest’ultima dinamica determina una secchezza delle mucose perché l’aria non viene filtrata e umidificata, aggravando l’irritazione già presente.Faringe

Nelle infezioni batteriche, come quella da Streptococco di gruppo A, il quadro può complicarsi con febbre alta, placche di pus sulle tonsille, difficoltà nella deglutizione, dolore addominale, nausea e una sensazione generale di malessere. Altre malattie, come la mononucleosi, o condizioni croniche come l’allergia, contribuiscono a una persistenza del sintomo. Non vanno trascurate anche cause virali più rare, quali HIV, o batteriche meno comuni, tra cui Mycoplasma pneumoniae e Chlamydia pneumoniae.Faringite

Il reflusso silente: un nemico invisibile della gola

Molte persone conoscono il classico reflusso gastroesofageo per i sintomi tipici quali bruciore di stomaco e rigurgito acido. Tuttavia, esiste una variante meno nota e spesso trascurata: il reflusso silente o reflusso laringofaringeo (LPR). In questa condizione, i disturbi sono principalmente localizzati alle vie aeree superiori, con sintomi “atipici” rispetto al reflusso classico. Il paziente non avverte bruciore allo stomaco, ma può sviluppare un’irritazione cronica alla gola, tosse, raucedine, sensazione di nodo in gola e difficoltà nel deglutire.

Di notte, durante il sonno, la posizione supina facilita la risalita dei succhi gastrici verso la faringe e la laringe, provocando infiammazione e sintomi che si manifestano soprattutto al risveglio. Tra questi ci sono:

  • Tosse secca, persistente durante la notte e al mattino
  • Mal di gola senza spiegazione apparente
  • Catarro o muco in gola
  • Bisogno di schiarirsi la voce frequentemente
  • Raucedine o voce bassa
  • Sapore amaro in bocca, dovuto ai succhi gastrici
  • Sensazione di orecchie tappate
  • Difficoltà nella deglutizione
  • Gocciolamento retronasale, cioè muco che scende dal naso verso la gola

Il reflusso silente necessita di attenzione perché può provocare, nel tempo, lesioni alle corde vocali, sinusite ricorrente, asma e, in alcuni casi, polmonite da inalazione, spesso senza sintomi gastrici classici.

Differenziare cause e fare diagnosi corretta

Il problema principale del reflusso laringofaringeo è la difficoltà nella diagnosi. La sintomatologia, infatti, si sovrappone spesso a quella di infezioni, allergie, fattori ambientali o abitudini come respirare con la bocca aperta durante la notte, specialmente in presenza di naso chiuso dovuto a riniti o deviazioni del setto nasale. In alcuni casi il paziente accusa un mal di gola recidivante, che peggiora tra la notte e il mattino e non si accompagna a febbre, dolore intenso o placche, aumentando la confusione diagnostica.

Sintomi tipici e atipici: breve confronto

  • Mal di gola persistente: comune nelle infezioni e nel reflusso silente
  • Febbre, placche, gonfiore linfonodale: tipici delle infezioni batteriche
  • Sapore acido o amaro in bocca: indice di reflusso
  • Tosse cronica, voce rauca, bisogno frequente di schiarirsi la voce: segnali di coinvolgimento laringeo, spesso attribuibili al reflusso silente
  • Secchezza mattutina, irritazione non spiegata da infezioni

Per giungere ad una diagnosi accurata, il medico può suggerire alcuni controlli strumentali, come la fibrolaringoscopia per valutare le condizioni delle mucose della gola e delle corde vocali, oppure test specifici per identificare la presenza di acido gastrico nella faringe. In caso di sospetto di infezione persistente, sono indicati esami del sangue e tamponi faringei.

Prevenzione, rimedi e gestione quotidiana

Affrontare una gola infiammata persistente significa prima di tutto riconoscere l’origine del problema. Se la causa è infettiva, il trattamento è farmacologico; antivirali, antibiotici o antifungini, secondo il caso. Se invece la causa è ambientale, è utile adottare misure preventive come il controllo degli allergeni, aerazione e umidificazione degli ambienti attraverso l’uso di umidificatori, e la riduzione dell’esposizione ad agenti irritanti come il fumo di sigaretta.

Nel reflusso silente, la prevenzione riguarda soprattutto lo stile di vita:

  • Sollevare la testa del letto di 15-20 cm, dormendo con spalle più alte
  • Non mangiare almeno 2 ore prima di andare a letto
  • Limitare cibi grassi, fritti, cioccolato, caffè e alcolici, che possono rilassare la valvola tra esofago e stomaco
  • Bere un bicchiere d’acqua prima del riposo notturno, per idratare le mucose della gola
  • Perdere peso in caso di sovrappeso, che aumenta la pressione addominale
  • Consultare il medico in presenza di sintomi persistenti, in particolare se associati a disfagia, raucedine o tosse cronica

Nei casi più gravi, si può ricorrere a farmaci che riducono la produzione di acido gastrico (gli inibitori di pompa protonica), ma la scelta del trattamento deve essere fatta sempre dal medico dopo diagnosi precisa. L’apporto di un logopedista può risultare utile per il recupero della voce, soprattutto nei professionisti che la usano intensamente.

Infine, non bisogna sottovalutare il ruolo delle terapie innovative per il reflusso silente, come le tecniche mininvasive che rafforzano la valvola esofagea e il supporto nutrizionale mirato, la riduzione dello stress e la regolarizzazione del sonno.

Svegliarsi con mal di gola può quindi essere ben più che un semplice fastidio temporaneo. L’attenzione ai segnali nascosti del corpo e la conoscenza delle cause meno evidenti, come il reflusso silente, permettono di proteggere la salute della gola e delle vie respiratorie e di migliorare il benessere generale.

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